venerdì 20 marzo 2009

Au revoir, mes chères

Fra un quarto d'ora men parto per quel di Francia! Prima però devo preparare la borsa. Ancora. E devo mettere quella tuta che fa così poco chic. Sigh, non riuscirò a ricordare tutte le musiche, e mentre gli altri solleveranno la chiarina e daranno fiato ai loro squilli, io solleverò la chiarina e la sbatacchierò di qua e di là facendo finta di suonare, come i Blues Brothers col sassofono (ma forse loro suonavano per davvero). Vabbuò, sarà meglio vada a prepararmi, davvero.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Milza! Mentre tu trombavi a Paris, noi facevamo le prove di D&D. Ed è finita che abbiamo ucciso l'insopportabile vecchietto, Ceru. Non si sfanga. Noi lottavamo nelle caverne e lui stava fuori a guardar la neve, che nostalgicamente gli portava alla mente la moglie Dorotha.

Ho trovato un nome più figo.

Anonimo ha detto...

La tromba al contrario. LA TROMBA AL CONTRARIO!

Anonimo ha detto...

La tromba l'ho suonata dal verso giusto, solo che a un certo punto ne ho perso un pezzo. Tlonk.

Non trombavo a Paris!! A Chatillon sur Seine. Noooo, pure in Ceru rivive un po' di Lyar? Ceru è grezzo, non può guardare nostalgicamente la neve e pensare alla moglie, Sweetie!! Caliamoci nella parte.

Anonimo ha detto...

Ma infatti tutta la vicenda era un sogno. Anche perchè la moglie lui la odia. E' pure misogeno. Diciamo che non aveva voglia di combattere e trovava scuse.

Sweety quanto ti sei data in France, allez allez!Altro che les feuilles mortes