giovedì 7 febbraio 2008

Non riesco a trovare un titolo adatto a questo post

Sono stata per un mese in uno stato mentale terribile perché non riuscivo a capire il comportamento di una persona, dal mio punto di vista totalmente illogico, quando finalmente stasera una telefonata (non so se definirla telefonata, io rispondevo scrivendo su Skype mentre lui parlava e la sua voce usciva dalle casse, visto che io non ho il microfono e lui sì. È comunque una telefonata o cosa?) col mio fratello americano mi ha aperto gli occhi.
Ho sempre lottato per la parità assoluta tra i sessi, cosa necessaria in casa mia, visto che secondo l'ottica di mia madre il mio essere figlia femmina comportava diritti e doveri totalmente diversi da quelli dei miei fratelli che "ma loro son maschi", cosa che mi ha portato più volte a gesti come il canto di inni femministi (all'epoca l'unico che conoscessi era "Siamo donne" di Sabrina Salerno e Jo Squillo, ma quello cantavo con fierezza) o liti furiose con mia mamma che cercava di spiegarmi come si fa a ricamare (odio ricamare!), fino al gesto di ribellione estrema, "mi scappa la pipì e la faccio da in piedi come loro, perché mi dovrei sedere?" (non mi era ben chiara la differenza biologica tra me e loro, sapevo che avevano questo misterioso 'picciolino', ma cosa fosse non l'avevo ben capito ancora). Comunque, mi son sempre battuta per l'idea che la differenza tra uomo e donna si riduca a quella cosa là in mezzo alle gambe, tutti gli organi interni ad essa correlati, e alcuni input prettamente culturali che ti abituano a pensare 'maschile' o 'femminile' fin dalla più tenera età, a prescindere dalle inclinazioni naturali. Una specie di lavaggio del cervello.
Ma stavolta mi devo arrendere. Mio fratello (adesso torniamo a lui) mi ha spiegato che se io dico una certa frase (che non dirò perché sono paranoica), che per me ha quel valore letterale e vuol dire quello e nient'altro, allora un ragazzo capirà che non sono minimamente interessata a lui. L'altro fratello che era vicino a me gli ha dato ragione. Allora ho ricollegato il tutto: ho continuato a dirgli quella frase per un mese intero, e non capivo perché ogni volta diventasse sempre più freddo. Ora so che parliamo due lingue diverse. Dannazione. Mi devo arrendere all'evidenza. E devo correre a comprare un vocabolario maschile.

7 commenti:

Rin_ ha detto...

ma scusa, io è dall'inizio che te l'ho detto che anch'io capirei la stessa cosa dei tuoi fratelli!!!!!

cmq, l'idea di una donna che fa la pipì da in piedi, mi inquieta. avrò sogni torbidi stanotte

Smy ha detto...

Ma non capivo. Non ho talento Maria. O forse stavi parlando nel linguaggio maschile.

SerialLicker ha detto...

esistono anche vocabolari femminili?

un segreto? io faccio la pipì da seduto, che sono pigro
un altro segreto? in giappone vendono dei coni-imbuto al contrario che aiutano le donne a far pipì in piedi

Smy ha detto...

Ero a conoscenza di uomini pigri che facevano la pipì da seduti. È tutto così facile per voi... Potete scegliere a seconda dell'umore della giornata.
No ma te immaginati una bambina di 4 anni in un bosco in mezzo a tante, tante, tante famiglie che fanno un picnic, in piedi davanti a un albero mezza gnuda e con i calzoni completamente zuppi di pipì. Oddio che vergogna. Erano rosa. Ancora me li ricordo.

Smy ha detto...

Credo che ora ci parlerò in italiano standard, visto che ci devo parlare di cose che trascendono il rapporto tra i due sessi. Su quelle cose sono ancora delle mie vecchie idee paritarie.

Anonimo ha detto...

ma a me quei coni imbuto paiono comunque anti-igienici..e poi dopve se li metterebbero, in borsetta? argh!!

Smy ha detto...

Oddio che schifo. Ieri ero a casa di Stefano, a proposito di cose schifose, e non sapevo che il suo portacartaigienica era rotto e per prendere la carta igienica mi si è staccato tutto ed è caduto dentro al water con la mia pipì dentro.